Flatandia non è solamente un racconto di fantasia (qui il relativo post): l'ipotesi che il nostro universo sia costituito di più dimensioni o che esistano altri universi paralleli a noi sono vere e proprie teorie fisiche. Un esempio è la teoria del Multiverso, sviluppata per la prima volta nel 1957 sfruttando l'interpretazione a molti mondi della meccanica quantistica (contrapposta all'interpretazione di Copenaghen), secondo la quale ogni evento è un punto di diramazione. Noi viviamo in uno dei tanti rami dell'universo, i quali sono tutti reali ma che non possono interagire tra di loro.
Sembra fantascienza? Beh per ora lo è, in quanto non c'è alcuna prova sperimentale a riguardo: questa infatti è la maggiore obiezione a simili teorie, che tuttavia sono supportate da scienziati del calibro di Stephen Hawking.
Inoltre, queste teorie sono studiate anche dalla Filosofia: risale infatti già all'antica Grecia, ed in particolare a Talete, Anassimandro e agli atomisti, quali Democrito, ma anche Epicuro e Lucrezio, la convinzione della pluralità dei mondi. Si arriva fino alla teoria dei mondi possibili di Leibniz, solo per citarne alcuni.
Dunque queste non sono convinzioni così lontane e assurde: forse siamo solamente incapaci di cogliere le dimensioni nascoste intorno a noi, come fantasticamente ipotizzato in Flatlandia.
Molti tentativi sono stati fatti per cercare di rappresentare oggetti in più di 3 dimensioni, come i seguenti:
Ma anche nell'arte, come l'Arco de La Défense di Parigi, il Corpus Hypercubus di Salvador Dalí, e nella cinematografia: nel film Interstellar e persino in un film come Captain America - Il primo Vendicatore sono citate figure in 4 dimensioni come i tesseratti.
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